Una Storia Mostruosamente Sbagliata
SMS di Federica Bosco è un racconto in bilico tra l'ironia sull'eccessivo coinvolgimento della donna nelle dinamiche di coppia e la resa di fronte a un'eclatante sconfitta: la sensibilità femminile diventa psicosi davanti alla freddezza maschile, dominante per tutta la storia.
Insomma, la protagonista - Brigitta - non è di certo un'eroina, un modello da seguire. Ha 34 anni, da dieci è la segretaria di un commercialista, vive sola con il suo gatto e ha una relazione con un uomo sposato. O meglio, con l'attesa degli sms di un uomo sposato. Crede a tutte le bugie che lui le rifila e lascia che la sua vita vada in pezzi pur di non guardare in faccia la realtà. Si lascia abbindolare da parole dolci a cui non seguono mai fatti, vive nella perenne ansia di lui.
Io non riesco a non giudicarla. Eppure questo lasciarsi completamente andare, questo essere completamente in balìa del prossimo - che ha qualcosa di malato, come sempre ha l'amore - è forse più rispettabile della ridicola (in)capacità affabulatoria di lui, un uomo banale, vuoto, insipido, assente.
Soprattutto assente. Un non-uomo. Un uomo che esiste come tale solo nella mente della donna.
E allora ecco che l'eccessivo coinvolgimento di lei, di fronte all'insignificanza di lui, da forma psicotica diventa quasi valore, perché animato da emozioni autentiche.
Ma quando l'eccitazione della dialettica dell'attesa viene sostituita dalla frustrazione e dall'umiliazione, anche la vitalità delle emozioni diventa un veleno mortifero. Come capire quando si diventa protagoniste di Storie Mostruosamente Sbagliate? Come capire quando è il momento di riprendere in mano la propria vita? Bri ce la farà? Voi ce la fareste?