Emma golosa
Il brano che segue è tratto dal libro Sillabario goloso, di Laura Grandi e Stefano Tettamanti, Mondadori - disponibile in ebook su Bookrepublic.
Fragole
“Venga ad assaggiare le mie fragole. Stanno maturando alla svelta”. È l’incauto invito nella sua proprietà di Donwell che Mr. Knightley rivolge a Mrs. Elton nel quarantaduesimo capitolo di Emma, capolavoro di Jane Austen del 1816. Mrs. Elton non se lo fa ripetere e coglie al volo quella che aveva l'aria di essere un’esortazione scherzosa. “Donwell era nota per i suoi fragoleti, che servivano da raccomandazione all’invito. Ma non era necessaria nessuna raccomandazione, sarebbe bastato un campo di cavoli per far cadere in tentazione la signora, cui interessava soltanto andare da qualche parte. Gli promise ripetutamente - molto più ripetutamente di quanto lui avrebbe potuto immaginare - che sarebbe andata e si sentì estremamente gratificata da una simile testimonianza di intimità, da un segno di attenzione così particolare, come decise di considerarlo. (...) ‘Farei una cosa di mattina, Knightley, una cosa semplice. Metterò un bel cappello grande e mi appenderò al braccio uno dei miei cestini. Ecco... magari questo cestino, con un nastro rosa. Come vede, niente di più semplice’”. Non esistono i cattivi cattivissimi nei romanzi di Jane Austen. E tuttavia certe petulanti signore che si presentano una dopo l’altra, pagina dopo pagina, e che l'autrice si sforza di contrabbandare per personaggi comici, non sono tanto lontane dalla pura malvagità. Mrs. Elton è una di queste signore, classe agiata e priva della minima consapevolezza della volgarità della propria arroganza. Basterebbe quel “Knightley”, così, senza il “Mister” davanti, rivolto al gentiluomo più autorevole del circondario, quando neppure i suoi amici più antichi e più intimi si sognerebbero di non chiamarlo con rispetto Mr. Knightley, per dirci il disprezzo che la Austen nutre per lei. Ma Mr. Knightley è troppo ben educato per tirarsi indietro e l’escursione a Donwell viene confermata. E se durante la gita ai fragoleti Emma Woodhouse aprirà gli occhi sul suo mondo interiore, cominciando a rendersi conto di essersi comportata in modo ridicolo trafficando di continuo, dalla prima pagina del romanzo, nella vita sentimentale degli altri, l'autrice di Emma darà un saggio di virtuosismo, non meno stilistico che psicologico, utilizzando un solo personaggio, Mrs. Elton, un solo alimento, le fragole, e un solo paragrafo, per condannare in via definitiva un mondo di ipocrisia e conformismo. Eccolo il paragrafo. Siamo a Donwell, a raccogliere fragole. “Mrs. Elton, in tutto il suo apparato di felicità, cappello grande e cestino, era prontissima a prendere la testa del gruppo, per cogliere, ricevere o chiacchierare. Le fragole, e soltanto le fragole, da adesso in avanti dovevano diventare l’oggetto di ogni pensiero e ogni discorso. ‘Il frutto migliore d’Inghilterra... il preferito... sempre sano. Questi fragoleti i più belli e le fragole della specie migliore. Delizioso raccogliersele da soli... l’unico modo di godersele davvero. La mattina di sicuro il momento migliore... mai stanca... ogni specie buona... la fragola del muschio infinitamente superiore... non c'è paragone... le altre appena passabili... fragole del muschio piuttosto rare... quelle del Cile preferite... le fragole bianche di bosco la fragranza più delicata... prezzo delle fragole a Londra... intorno a Bristol ce n’è in abbondanza... Maple Grove... coltivazioni... quando si devono rinnovare i fragoleti... i giardinieri sono di parere diametralmente opposto... non esiste una regola generale... non c'è verso di far cambiare idea ai giardinieri... un frutto delizioso... solo un po' troppo ricco per mangiarne tanto... inferiore alle ciliegie... il ribes più rinfrescante... l'unica obiezione alla raccolta delle fragole è che ti devi piegare... sole abbagliante... stanca morta... non mi reggo più in piedi... devo andare a sedermi all'ombra’”. Secondo Anna Shapiro, scrittrice, esperta di Jane Austen e di cucina, non è un caso che uno dei principali botanici ibridatori degli inizi del XIX secolo, all’epoca cioè in cui fu scritto Emma, si chiamasse Knight e che proprio Mr. Knight ottenne alcuni ibridi di fragola che vennero chiamati “Elton seedling” e “Elton pine”. Realtà romanzesca o romanzi realistici? Difficile dirlo, ma è giusto ricordare che per secoli, in Europa, una buona parte della frutta era considerata in prevalenza un lassativo o, al massimo, un condimento. E le fragole che si raccoglievano, quando si raccoglievano, erano quelle cresciute spontaneamente nei boschi. Poi, intorno al XVI secolo, le fragole divennero una moda, specie in Inghilterra. Coltivarle, nelle grandi case di campagna, più che un hobby divenne una mania. Far crescere in giardino la varietà più popolare, la fragolina di muschio, era piuttosto impegnativo, con la conseguenza che le fragole diventarono care, un vero simbolo di ricchezza. Oggi i fragoloni insapori coltivati su larga scala che arrivano sui mercati in qualsiasi periodo dell’anno non si dovrebbero nemmeno mangiare, figuriamoci pagarli. Le fragole più saporite, le più fragolose, sono quelle che non devono viaggiare, quelle che si sono raccolte nella stagione giusta durante una gita, o al massimo comprate dal contadino che le coltiva localmente. Esistono un’infinità di dessert a base di fragole, dai biscotti alle torte. Ma se sono di quelle buone, e anche gli ibridi più ciccioni possono esserlo, è un delitto cuocerle o nasconderle alla vista. Il loro meglio lo danno con una spolverata di zucchero o cacao, al massimo con qualche fogliolina di menta tagliata fine e una pallina di gelato alla vaniglia.
Jane Austen, Emma, in Complete Novels of Jane Austen, HarperCollins, trad. it. Stefano Tettamanti. Anna Shapiro, A feast of words. For lovers of food and fiction, W. W. Norton&Company.