Il fascino sfacciato e intrigante della Belle Epoque
"Sono stata ammaliata dal fascino sfacciato e intrigante della Belle Epoque. Sfacciato perché, per la prima volta, in quell’epoca le distinzioni di classe perdevano d'importanza davanti all'irrompere dei tempi moderni. In effetti lo stile di vita borghese si evolve raggiungendo e talvolta superando in splendore, classe e mondanità l'aristocrazia medesima. Intrigante in quanto l'umanità accoglie unanime un rinnovamento sociale, culturale, tecnico, artistico senza precedenti.
Tutto ciò non può che essere una sfida irresistibile per un'autrice: l'ho raccolta e plasmata in Chi voglio sei tu, il mio romanzo di ambientazione Belle Epoque. Il libro è stato così apprezzato dalle lettrici che mi accingo a scrivere un seguito.
Insegnami a sognare scaturisce a sua volta da queste effervescenti atmosfere “fin de siècle”, rappresentate con eclettico realismo nei dipinti di Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi. Ma anche da pittori quali Degas e da tutta la corrente degli impressionisti (Renoir, Cezanne, Henri de Toulouse-Lautrec, inventore delle locandine artistiche pubblicitarie, e altri ancora). Un periodo storico che lascerà un segno indelebile e che si spegne nello sconvolgimento della Prima Guerra Mondiale.
Ma per restare nella Belle Epoque, oltre a una rivoluzione industriale senza precedenti, in Inghilterra nasce il movimento delle “suffragette”, sulle strade rombano le prime automobili e il cinema dei fratelli Lumière è già una realtà. A Parigi fioriscono i cafè chantant, che estasiano il pubblico con spettacoli osé presentati da bellissime sciantose quali Cleo de Merode e la Bella Otero.
In Italia ci sono locali analoghi, come il salone Margherita di Napoli, inaugurato nel 1890, che portano alla ribalta artisti di talento come Elvira Donnarumma, Lina Cavalieri, alias la “donna più bella del mondo”, Maria Campi, inventrice della “mossa”. Le sciantose, regine dei cafè chantant, sono spesso dotate di grande presenza scenica più che di vere doti canore. Si inventano nomi d'arte esotici o spiritosi ma alcune di loro sono reduci da un passato di estrema povertà. Sono però donne forti e di carattere che hanno saputo reagire alle vicissitudini di un'infanzia traumatica, riscattandosi socialmente proprio grazie allo straordinario successo riscosso, ottenendo fama e ricchezza.
Clelia, la protagonista di Insegnami a sognare, si inebria, dopo una faticosa giornata di umile lavoro, dell'elettrizzante vita notturna che anima un famoso cafè chantant di Stresa, il Venus. Attraverso i suoi occhi filtra e rivive l'incanto di un'epoca che è stata e rimane una parentesi indimenticabile dei fasti della Vecchia Europa."