Fauci, katane e suocere territoriali: chi ha paura del branco?

Lo devo confessare. Quando ho iniziato a leggere L'ombra della luna e ho capito che Michael è un licantropo, figlio minore di Eleonor, la femmina capobranco di Oldgrove, la prima cosa che ho pensato è stata: almeno c'è qualcuno che è messo peggio di me quanto a suocere!

Be', diciamocelo, la famiglia di lui è quasi sempre un branco e l'arrivo di nuove femmine è sempre considerata un'invasione di territorio. Ma qui il problema non è solo una femmina di cui Micheal si sta perdutamente innamorando, ma anche che quella femmina è un'umana, ossia appartiene alla razza che ha già portato via a Eleonor uno dei suoi cuccioli.

L’arrivo di Eleanor fu come un vento gelido in piena estate: raffreddò l’atmosfera all’istante non appena mise piede nel porticato d’ingresso. (…) «Allora, cos’è accaduto di così urgente?» Christopher spiegò nel dettaglio tutto ciò che era successo negli ultimi giorni, e, soprattutto, le notizie che gli aveva dato Natalie. «Dunque abbiamo un’umana in casa.» L’affermazione fu espressa con voce dura, sprezzante. (…) «Deve andare via immediatamente».

Quell'umana è Alex. La incontriamo per la prima volta mentre è alle prese con un combattimento clandestino, e da subito si capisce quanto brava è Laura a rendere con parole molto precise anche i tratti più indefiniti dei personaggi, sfumature complesse di cui riesce a non violare l'ambiguità.

Già, perché siamo subito catturate dal magnetismo di questa creatura combattente, che ci appare violenta, forte, decisa, eppure proprio la minuzia dei particolari che ci mette subito a stretto contatto con Alex restituisce, al contempo, un'assenza di confini netti tra uomo e donna, tra uomo e animale, e dipinge una creatura sospesa tra due mondi, in cerca di casa.

Dal nostro primo incontro con Alex, infatti, potremmo anche immaginarcela come un uomo, e se presto questo dubbio si scioglie grazie anche a quelle "ciocche che pendevano arricciate ai lati del viso", ne resta un altro sulla sua natura animalesca, la cui bocca si storge in un ringhio silenzioso, le cui movenze ricordano quelle di una fiera furiosa e spietata, ma che riesce a mantenere il controllo della situazione.

La spada sibilò nell’aria cozzando contro l’altra lama. Gli occhi verde cupo di Alex incontrarono quelli scuri del suo avversario, i loro volti vicini – l’uno glabro, l’altro cerchiato da abbondanti baffi scuri –, il respiro sul viso dell’altro. Poi con uno scatto Alex si allontanò, roteò su se stessa e la lama del suo pugnale fu alla gola dell’avversario, mentre la spada bloccava quella di lui. Urla cominciarono ad alzarsi dagli spalti, riempiendo l’aria calda e rendendola ancora più soffocante. Alex non si mosse, mentre le grida la incitavano a ucciderlo. Tenne gli occhi fissi su quelli dell’uomo che aveva di fronte. I muscoli tesi sotto gli abiti attillati scuri, le braccia lucide alla luce bianca dei neon. Premette la lama del pugnale sino a far sgorgare un sottile filo purpureo di sangue dalla pelle olivastra della gola di lui. I suoi occhi la guardarono furenti. «Arrenditi» gli disse. La voce fredda e ferma. Attese, poi premette ancora di più la lama. Il sangue raggiunse il torace e scivolò fra i pettorali gonfi per lo sforzo. Le mascelle si contrassero e le labbra si ritrassero mostrando i denti in un ghigno, da cui fuoriuscì in uno sbuffo un grugnito, poi il rumore della spada che, lasciata andare, cadeva in terra rimbalzando con rumore metallico.

Wow. Chi come me ama alla follia personaggi del calibro di Beatrix Kiddo e Oren Ishi, non può non restare a bocca aperta. Un po' come resta Micheal, che pure ne ha viste di tutti i colori, quando in casa della ragazza che lo ha salvato - raccogliendolo quasi svenuto dalla strada dopo una rissa - trova appese alla parete, al posto di un quadro, una spada, una katana, un pugnale corto e uno lungo.

"Prese la spada. L’elsa era ricoperta di pelle scura, come il fodero, e profumava di grasso. Liberò la lama e l’acciaio rifletté la luce del giorno. L’arma era semplice ma bella. La soppesò: era ben bilanciata e il filo della lama era affilato. Con cura la rimise nel fodero e la riappese alla parete. Guardò anche le altre armi: tutte avevano il filo alla lama, tutte erano ben tenute. Si chiese cosa se ne facesse Alex di quelle armi. Forse era una collezionista, ma in genere i collezionisti non tengono le lame affilate."

Insomma, credetemi, Alex non è di certo un tipo bisognoso di cure. Ma chi non vorrebbe un affascinante e muscoloso licantropo che veglia su di noi? Qualcuno che, quando siamo deboli e in pericolo, serri le mascelle, cerchi i nostri occhi e ci incateni lo sguardo per irradiare sul nostro corpo uno strano potere? Qualcuno che catturi la nostra mente e le nostre membra, che ci imponga un «Dormi» sfiorandoci la fronte e ci regali il più sicuro dei sonni?

Ma un licantropo è pur sempre un licantropo, anche se, con i dovuti accorgimenti, è integrato nella società degli uomini.

"L’organizzazione in branchi, guidati da un capobranco che dettava legge e giustizia, assicurava che eventuali elementi pericolosi fossero eliminati dal branco stesso. Era una legge dura ma aveva garantito la loro sopravvivenza. Non potevano permettersi di risvegliare la paura nell’uomo, perché, se questi avesse cominciato a dar loro la caccia, si sarebbe aperta una guerra di cui nessuno avrebbe potuto prevedere gli esiti."

Eleonor non ha nessuna intenzione di riaprire quella guerra, né di mettere a repentaglio la vita del proprio figlio. Anche se il suo dominio su Oldgrove è sempre più a rischio a causa del pericoloso Nereus:

"Nereus guardava fuori dalla finestra la notte buia di Oldgrove. Capelli neri lunghi fin sopra le spalle, occhi altrettanto neri, tali che non era possibile distinguere l’iride. Indossava pantaloni e maglia a collo alto neri. Il viso era rasato e, sulla sua guancia sinistra, risaltavano quattro lunghe cicatrici. (…) Non era stato facile mettere ordine in un branco costituito da randagi, ma c’era riuscito, e ora il branco continuava ad allargarsi, grazie anche alla campagna di arruolamento che stava effettuando fra gli umani."

È forse giunto per Eleonor il momento di mollare la presa? Che ne sarà del suo territorio? E di suo figlio? Gli concederà di coronare il suo sogno d'amore con Alex o continuerà a tutti i costi a ostacolare la loro relazione? Come reagirà Micheal? E che ne sarà di Alex?

L'ombra della luna è un'avventura magica ad alto tasso di testosterone, in cui l'amore lotta per sbocciare tra fauci taglienti e lame affilate al ritmo di Muse, Metallica, Nickelback, Avenged Sevenfold, U2 e Apocalyptica.

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